Camera 007 – Camera di sesso e velleità.

Blog  |  04 gennaio 2016

room 007 na

Certe camere non si posso scrivere, ma soltanto vivere e proteggere con chiusura a doppia mandata. Come questa, che però ne contiene un’altra dentro. Una camera comunicamente con altra camera. Comune a tanti alberghi, banale forse. Una collega di un inverno passato ma non cronologicamente remoto. Lontana, per il decoro che sfoggiava alla donna di prima. Distante, per la forma pura che diventa sostanza nella donna di oggi. Ma quella camera è stata tra i tour de force più asfissianti e stordenti della mie pallide, dure e severe esperienze relazionali. Sono stati venti, forse trenta giorni reali di operazioni sessuali, tra cui un estenuante viaggio, messe in atto da una donna dalla bellezza aspra, fatta di roccia vulcanica, un fascio di nervi infreddoliti assestati su un livello di avvelenata generosità e affamata imperturbabilità. Un corpo dalla generosità egocentrica custodiva una mente incompiuta, da definirsi anagraficamente adolescenziale se non ne conosci la data di nascita. Non riuscivo neanche a negoziare perché a lei non bastava il mio desiderio. Si muoveva scoordinatamente e scalciava lamentosamente. Un’altalena di prostituzione e rancore, desiderio e rinuncia. Gambe ad esedra, bocca mediterranea seppur da labbra pallide, seno tumultuoso che suscitava tremore. Spesso assente, quasi in trance, stordita dallo smarrimento nel trovare se stessa, mi offriva il corpo tanto chiuso quanto formidabile, perché questi sottolineasse quanto fosse diversa da me. Immobile e violenta, ritornava dopo un orgasmo di dolore. Tormentata dentro e crudele fuori, vomitava parole e sensazioni che avevano lo stesso sollievo di una fiamma sulla pelle. Rivestita, piombava nella sua superbia con la velocità e la forza necessarie per sbattere la porta e lasciare eccitazione e sesso fuori. Forse aveva bisogno di quell’attività quanto dei suoi abiti costosi. Storia finita tra esasperanti tensioni e teatrali bugie. Una camera con due corpi e una testa, metà dentro, metà fuori.



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