Camera 238 – Quante possibilità abbiamo nella vita?

Blog  |  15 luglio 2014

rid 238 kuwait

 

 

Silenzio. Entro in silenzio che la 238 con acuta gentilezza ricambia. Accendo qualche luce e per un attimo mi sento attraversare dal pensiero che forse stai facendo lo stesso gesto. Fine giornata di lavoro, rientri nella tua camera, accendi una luce. Saperti lontana, in quella camera che non conosco. Mi rendo conto in questo momento del tuo sorriso nascosto. Una vampata mi spinge a ricercare la tua foto. La tua bellezza stonata con le tue parole. La bellezza del tuo visto fraseggia con i miei pensieri. Ricerco al buio quell’incantevole equilibrio tra approccio, respiro e voce in una presenza di tipo diverso. Nonostante il lungo viaggio, il caldo infernale e il senso di debolezza, non ho sonno. E rileggo.

Quello che dici di volere, non lo vuoi davvero. Ti sei detta, qualsiasi cosa avresti dovuto fare, qualsiasi cosa avresti dovuto perdere, andava fatta. Hai deciso di mettere tutti i tuoi dubbi a tacere. Come se seppellendo quello che senti e di cui hai paura, facessi nascere una nuova te stessa. E questo è tutto. Le tue ultime parole. Nessuna morale, nessuna conseguenza, come se tutto non fosse mai accaduto, nessuna incredibile consapevolezza oltre che una persona dopo aver commesso un terribile sbaglio su quello che prova e negare i suoi sentimenti possa continuare a vivere, e persino a vivere bene. A dormire la notte. A incrociare ancora il destino lungo la strada e cambiare marciapiede. Tutti devono riuscire a dormire la notte. E si spengono le luci. Ma cosa accade davvero dopo che ti sei raccontata queste cose? Continui ad andare avanti? O continui a girarci intorno non restando ferma per un tempo più lungo di una ipotesi? Sei così intelligente tu, sei arrivata in alto nel lavoro, sei una donna matura, maledettamente elegante e sei arrivata da me e mi hai fatto parlare. Voglio conoscere il tuo pensiero. Forse riesci a dimenticare. Forse riesci a lavorare, creare, ma non importa perché non crederai mai più in quello che farai, perché ti sei privata della possibilità di fare delle scoperte. Forse non senti davvero i sentimenti, anche se hai ingannato qualche persona, qualche volta. Forse ti riesce difficile vedermi negli occhi perché guardarsi negli occhi è come scoprire la verità. Forse quando sei tra il tuo pubblico, a lavoro, riesci a indossare quella maschera di sicurezza e raffinatezza, in attesa di tornare in quella camera, di notte, quando non riuscendo a dormire rivedi ancora la faccia di quel decadente e corrotto che ancora aspetta. O forse rivedi la tua faccia e quella nostra è stata solo una storia che hai saputo inventare. O forse rileggi quelle parole che ti ho scritto che per qualche motivo eri convinta che ti rendessero libera.

Cosa c’è che non va?

Devi andartene. Mi dispiace.

Non mi stai corrompendo. Io voglio ancora te.

Ho incontrato te su una strada che non avevo mai percorso prima, facendo una cosa che non avevo mai fatto. Ma so che si vive una volta sola. Quante possibilità abbiamo nella vita?

 

 



Commenti

Nessun commento.





HTML tags: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Inviando il commento si autorizza effesessantasei alla riproduzione, citazione del commento e del nome dell autore, del sito web indicato. Osservazioni inadeguate e irrilevanti, commenti ritenuti offensivi, oltraggiosi saranno rimossi a discrezione di un amministratore. Il tuo indirizzo email viene utilizzato solo a scopo di verifica, non potrà mai essere condiviso.