Camera 524 – Va avanti.

Blog  |  23 giugno 2014

room 524

In questo spazio rotto e decadente si annodano rapporti stretti, si verificano strane violente intrusioni, invasioni distruttive, cadute di immagini tra parole, fulmini che mandano in frantumi i pensieri lanciandoli in mille schegge taglienti. Quanto odio il tuo non rispondere. Uno spazio che non ha un nome, ma un numero. Quanto odio l’attesa di una tua risposta. Si perde il senno fuori da qui, non resta che fluttuare in questo spazio, differente da sé. Quanto odio questo dialogo a intermittenza. Vedo noi, due minuscoli esseri che dialogano: discorso non udibile. I movimenti di labbra si vedono ma i suoni sono subito catturati dalle pareti. Quelle parole sono troppo fragili e senza peso si poggiano sui muri come fotografie esposte. E’ buio, è silente. Noi ridotti al silenzio stiamo comunicando attraverso i sogni e ci lasciamo penetrare da quelle voci inesistenti, provenienti da altrove. Senza un suono dalla bocca, senza uno sguardo di occhi incrociati tutto vola e va in pezzi, tutto si rompe provocando un rumore che nessuno comprende e che non proviene da nessuna parte. I frammenti di parole, sparsi sul pavimento, riflettono i suoni come quelli di vetro farebbero con la luce. Affascinanti riflessi e pericolosi tagli. Come tu sei. Tu, un nome. Se una parola può prendere il posto di un oggetto nella realtà, può un nome prendere il posto di una persona? In questo luogo a me familiare, forse. Che cosa abbiamo fatto? Abbiamo superato il limite. Fa paura? Molto. E’ come guidare su una strada che attraversa una fitta foresta con la luce del sole che filtra attraverso i rami e le foglie, improvvisamente abbaglia, fa sbandare. Ma piacevolmente. Va tutto come deve andare, solo noi cerchiamo di arrancare al passo del destino. Vorrei che ti togliessi gli occhiali, non mi piace quando mi nascondi gli occhi. Vorrei che venissi a vivere la vita che hai costruito per te stessa, per come la vuoi non per come la devi. Ti sei presa le mie parole e prendi con esse la mia vita intera, gioie e dolori. Facciamo tutti delle scelte, il difficile è conviverci e nessuno ci può aiutare in questo. Vita e finzione sono maledettamente vicine tra di loro, ma anche molto diverse. Poi, al buio, da soli, cosa succede dopo che ti sei raccontata tutto questo? Voglio conoscere i tuoi pensieri. I tuoi pensieri clandestini. Va avanti.



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