Camera privata – Noi due.
Blog | 02 aprile 2014
L’odore della pelle. Occorre essere stati ore e ore a stretto contatto per capire che odore ha la pelle. Non eravamo capaci di muoverci, era come se tutto il peso della vita fosse sulle nostre spalle. Non riuscivamo nemmeno ad aprire una finestra. Non sentivamo i rumori dall’esterno. Non ascoltavamo le urla dalla strada, gli evviva dei ragazzi che festeggiavano la notte. Eravamo affondati nel desiderio, vedevamo solo le luci dei nostri occhi, non ci accorgevamo del mondo fuori. Sentivamo solo quell’odore, ed è stato quell’odore a farci capire che eravamo vivi. Eravamo vivi. Fuori da quello spazio non c’erano odori. E non esistevano voci. Forse per questo passavamo molto tempo in silenzio, quasi a non sentirci esseri umani. Ore e ore in un letto, uno vicino all’altra: nessun problema, tranne il desiderio, ogni tanto, di restare soli a pensare. E quando uno di noi si avvicinava alla finestra e si metteva a guardare fuori, l’altro capiva che non era il momento di parlare, né di amare. Noi due.
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