Camera privata – Proprio come lo ricordavo.

Blog  |  28 gennaio 2014

Sono affascinato dall’inquietudine così umana del tuo animo. Che non sia un errore me lo dice l’istinto. E per fortuna! visto che la ragione a volte non serve a distinguere errori finti da quelli veri. Uno degli errori più stupidi che ho commesso è avere paura di ciò che non esiste. Ci persi un sacco di tempo, invece che imparare a superare quella di ciò che esiste. Oggi di tempo non ne perdo più. Ho messo da parte l’ansia per il futuro e la nostalgia per un passato. Ho trovato la mia strada, ascolto me stesso, torno a vivere con gli altri. Mi piace quando parliamo con profonda sintonia vivacizzata da interessi non sempre comuni. Mi piace quando viviamo il giorno riscaldato dalla voglia di giocare. Razionale, doverosa, dura, impegnata, fantasiosa, delicata, aerea o colorata. In questi modi e in mille altri si può vivere un’ora o una giornata. Poi il bivio che ci separa, ma non ci allontana. Un momento siamo qui e un momento dopo, no. Quanta forza contiene la capacità di essere diversi. Momenti e angoli da vivere da soli per ritrovarsi arricchiti. Ritrovarsi negli occhi sapendo di essersi toccati nel profondo, che i silenzi non erano distruttivi. Le parole che ci scambiamo, i silenzi che viviamo, gli sguardi che uniamo diventano vita nell’esperienza di ognuno di noi. Torno a sentire la cadenza regolare dei tuoi passi. Vieni qui, fammi sentire il tuo profumo: ah! Proprio come lo ricordavo.