Camera privata – Come quando ti sogno.

Blog  |  07 novembre 2013

pvt

 

Comincia a far freddo e la tristezza di queste giornate grigie acuisce ancor più il desiderio di esserti vicino, immaginandoti – con indicibile sofferenza – ancor più sola di quanto tu non lo sia realmente. L’abisso che è sempre esistito tra l’intensità del mio volerti bene e le possibilità concrete di estrinsecarti questo bene, non accenna a colmarsi e, anzi, le difficoltà contingenti (e non solo quelle!) lo rendono sempre più profondo. Ma anche se le circostanze mi costringono a tenermi per sempre dentro questi affetti fino a farmi soffocare e morire (non parlo della morte fisica: “soffrire e alfine quietarti… è ben questa la morte” – vedi le ultime parole di “La vita che ti diedi” di Pirandello) non rinuncerò mai a cercare tutti i modi possibili, anche se tu me ne concedi ben pochi, per farti giungere il mio affetto, sperando, da una parte, che tutto questo non mi renda esausto al punto da farmi perdere qualsiasi capacità in tal senso e, dall’altra, che tu non ti faccia condizionare negativamente da questo modo e da questo mezzo di “comunicazione”. Ti assicuro che non ho alcuna intenzione di ricominciare a scrivere; questa brillantissima idea mi è venuta solo ora, ritenendola – almeno questa mattina! – l’unico mezzo per rompere i bavagli del destino e per farti giungere un lunghissimo bacio. Non sarai mai sola fino a quando ci sarò io a volerti bene e anche se a volte non sono capace che di essere distante, spero che le circostanze mi consentiranno ancora di esserti abbastanza vicino da darti quel coraggio necessario per superare l’impasse, e a realizzarti definitivamente e completamente, cosa che la maturazione – anche se sofferta – avvenuta in questi ultimi anni e il tuo patrimonio intatto di ricchezze e risorse interiori (e non solo interiori!), ti consente ampiamente. Spero che tutto questo ti dia abbastanza calore e ti dica che io desidero dartelo al naturale, fosse anche un solo abbraccio o in una stretta di mano (scusa la palese ipocrisia!).

Ti stringo forte forte e ti tengo così per ore. Come quando ti sogno.



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