Camera privata – Una giornata che scorre immobile.

Blog  |  25 luglio 2013

c_7Un sole pericolosamente caldo. Cerco di continuare a scrivere quella vecchia storia, ma un pensiero mi ha portato qui, a scrivere prima a te. Ci sono, con gli occhi pesanti del mio costante dormire poco e male. Stanotte non è stata diversa, anche se nel finale sono riuscito a sognare. Da fuori giungono voci eccitate, partenze, musica, bagagli da caricare. E poi d’improvviso il silenzio. Neanche il tram passa in questi giorni. Il silenzio della casa, gli spazi più vuoti mi fanno sentire come altrove, da qualche parte. Con te. Mentre scrivo sbircio fuori dalla finestra. Intravedo altre finestre, immagino i rumori dei passi lenti, dell’acqua che scorre, di una tenda che svolazza. Forse anche tu hai qualche finestra che osservi. Dopo che ci siamo lasciati sono spesso rimasto a pensare, leggere, ascoltare. Ho avuto momenti di nostalgia, momenti di vagabondaggio. Rivedo il tuo passeggiare schivo, il respiro trattenuto, la risata sottovoce, gli occhi che forano, le dita della mano nervose, lo sguardo intenso che attraversa la gran massa di capelli, l’insofferenza muta, la bocca educatamente poco aperta. E c’è ancora altro di cui adesso mi è difficile parlare. Il sole è sempre più caldo e non c’è un parcheggio da attraversare per vedere il mare. E allora vorrei solo che passasse questo tempo, in attesa che ritorni, ma stavolta con te. Così ancora una volta, osserverò il mare mentre guardo te e possa poi scriverne ancora. Come ora. Questa lettera è l’unica cosa mobile in una giornata immobile. Poi. L’ospite della mia mente ha preso il treno di ritorno, la mente resta vuota e per il resto della giornata non berrò neanche molti caffè. Una giornata che scorre immobile.



Commenti

2 commenti

  1. l’estate è la stagione delle ore dilatate nel vuoto. E i ricordi affiorano sempre all’improvviso, e sono sempre taglienti. un abbraccio.

    Titti
    31 luglio 2013 h 12:02
  2. Il tempo dell’estate che è sempre più corto dell’ inverno, che è sempre più corto con il passare degli anni. Il tempo dell’estate che è quello della gioventù vissuta in potenza, nel senso che tu appare possibile. Il tempo dell’estate che è quello delle notti passate ad aspettare e delle mattine passate a pensare ‘se avessi avuto un’altra mezz’ora…’. Indietro non si torna però.
    Grazie Titti, abbraccio anche a te

    admin
    31 luglio 2013 h 16:29





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