Camera 118 – Succede di notte.

Blog  |  31 ottobre 2012

Civitanova Marche, 29 ottobre 2012

Succede di notte che mi sveglio e immediatamente il cervello riprende a pensare a quella cosa che stava pensando prima di addormentarmi. Allora siccome sono uno che pensa tanto e che è pieno di energie al mattino, da subito, e sono uno che vorrebbe entrare subito in azione, prendo un sacco di appunti mentali. Come scrivessi delle pagine, delle lettere, delle conversazioni, che poi finiscono qui.
Succede di notte che penso che è interessante e incompresibile, stancante e stimolante, curioso e costoso, di essere in mezzo. In mezzo a due luoghi, in mezzo a due mondi, in mezzo a due lavori, in mezzo a due decisioni, in mezzo alla vita, in breve. La speranza può essere una scommessa pericolosa, oppure un’attesa infinita. Ma è la mia natura che mi fa pensare e attendere a quello che verrà. A quello che farò per me.
Succede di notte che sento il rumore di qualcosa che si rompe, da dentro, e deve venire fuori. A volte come un rumore dal profondo, terrificante, cupo. A volte come un rumore lieve, delicato, superficiale. A volte è rumore di morte, a volte rumore di vita.
Succede di notte che un colpo di vento mi fa cambiare idea su tutto quanto avevo pianificato. Un vento che porta ricordi del passato, a volte sorridente nonostante il freddo.
Succede di notte che arrivi la paura di non farcela, con la sensazione del pericolo, con il dubbio di perdere me stesso, con l’irrazionale rivalità.
Succede di notte che m’incammini per i corridoi segreti dell’intimità, pieni di porte chiuse o graffiate, rovinate. E tra i corridoi incontro il senso di colpa che urla che tutto è stato rovinato. E non cerco neanche di farlo tacere. So bene che non esiste, ma mi fa comodo pensare che qualcosa di me sia stato rovinato. Come fosse stato davvero possibile essere qualcosa di migliore di un unico grande errore.
Succede di notte di sentirmi sconfitto e sbagliato in questo luogo segreto. Non so neanche come ci vengo qui. Ma qui posso rompere la regola del silenzio.
Succede di notte che vedo la strada da prendere, la mia strada, anche se non so dove mi porterà. 
Di giorno, invece, guido.



Commenti

2 commenti

  1. “..la paura di non farcela…” nel mio caso è più quella paura che mi assale di notte.
    Un abbraccio

    Titti Panatta
    31 ottobre 2012 h 16:10
  2. A volte, contrariamente alla canzone, la notte è troppo lunga.
    Un abbraccio

    L' Uomo Con La Valigia
    31 ottobre 2012 h 16:35





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