Camera 401 – Storia dell’uomo con la valigia.

Blog  |  27 settembre 2012

Grenoble, 26 settembre 2012

Tu pensi che io abbia sprecato il mio tempo, passando da camera a camera. Da città a città, come se stessi cercando il posto giusto, per me. Tutte le strade che ho attraversato con le mie passeggiate inquiete, con i miei sogni in altri posti, un altro mondo, un altro tutto: ricorderò tutto? E il tutto ricorderà me? Prevarranno nella mia mente le immagini delle sensazioni vissute o sarà più forte l’immagine di quelle foto che ripetutamente scatto? Sarà più forte il suono della nuova ansia o il suono delle parole che ho ascoltato? Il mio sguardo riposerà? Non ho mai permesso a me stesso di essere attaccato, ero di passaggio, in transito. Un uomo con la valigia non è mai appesantito con la responsabilità per chiunque, se non per se stesso. Un uomo con la valigia può andare via se sente di stare male. Un uomo con la valigia fa affidamento solo sulla valigia. Ma, arrivo in questa camera francese, e mi chiedo se ho fatto le scelte giuste in passato. Improvvisamente sento il peso di tutte le immagini nella memoria, mi frenano e io non mi oppongo. Ho voglia di fermarmi. E ‘tempo di riconnessione, abbattere i muri e di essere vulnerabile. Ho voglia di dare voce ad altri suoni. Ho voglia di una luce diversa per i miei occhi. Un uomo con la valigia è sempre pronto a partire, andare avanti. Ma ama la vita passata come quella che lo circonda, cercando di contemplarle entrambe, non di negare la seconda per la prima. Allora ti parlo della mia vita, del mio passato. Come narratore mi sforzo di rendere semplice ciò che è complesso, continuo ciò che è lacunoso, completo ciò che è parziale. Narrando si parte dalla immaginazione, dalla fantasia per raccontare una verità. Lo storico parte dalla evidenza dei fatti per narrare una immaginazione. Mi hai conosciuto narratore, vorrei essere ora il tuo storico. La camera è molto più fredda della tartare cesar che ho mangiato. Il freddo che sento sottolinea il dolore. La reazione spropositata al dolore precoce dimostrava quanto fosse sbilanciata la crescita. Avverto l’aritmia emotiva con scompenso dialogico. Aree mentali sviluppatissime e altre inibite. E’ una storia dagli abiti un po’ lisi ma degni, senza frenesie di nuovismo, e soprattutto gesti e mouers che filtrano dal passato nel futuro. E’ la storia di un uomo con la valigia, la vuoi ascoltare?



Commenti

4 commenti

  1. Ascoltare mi piace. (Tre parole) :)

    fatacarabina
    1 ottobre 2012 h 13:25
  2. Ascolta, si fa sera :)

    L' Uomo Con La Valigia
    1 ottobre 2012 h 13:36
  3. io la ascolto volentieri :)

    mastrangelina
    2 ottobre 2012 h 14:14
  4. Grazie, allora torna a leggere da queste parti :)

    L' Uomo Con La Valigia
    2 ottobre 2012 h 15:18





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