Camera 711 – E dal troppo chiasso emergeva un silenzio tranquillizzante.

Blog  |  17 febbraio 2011

Era un lunedì, e sarebbe sempre stato di lunedì. Arrivava alla fine della giornata, dopo i caffè, dopo le sigarette, dopo i pazienti. Dopo tutti quei momenti che sembrano rincorrerti lungo la giornata. Parcheggiai nella grande piazza, m’incamminai lungo la via più famosa della città e seguii il flusso di persone verso il sopra. A metà della strada mi fermai in libreria. Mi soffermai sui tascabili esposti al piano inferiore. Comprai un’edizione de “Il peccato” di Josephine Hart. Fu il primo della serie, chè presi l’abitudine di comprarne uno prima di ogni incontro. Nella mente non c’erano dubbi: mi stavo preparando a quel primo appuntamento. Uscii e mi accesi una sigaretta, e affrontai la salita. Il palazzo era antico, storico direi. La porta piccola era sulla sinistra e quasi nascosta. Si aprì e lei apparve così. C’era un’ aria decisa e un’atmosfera da luci basse. Uno sguardo e le prime domande. Domande mai banali e non morbose. Domande interessate a capire come vivessi, cosa pensassi. La descrizione delle giornate, degli interessi di chi vedo ogni giorno. E il racconto di quella storia immensa. Convivenza pacifica e armoniosa senza mai incontrare le domande. Avevo mai incontrato le domande prima di allora? Ero impreparato. Furono ventisette lunedì speciali. Ventisette lunedì della Universale Economica Feltrinelli. Lei era un simbolo, un effetto magnetico. L’incontro iniziava sempre con un saluto e un sorriso. Succedeva sempre qualcosa durante quegli incontri. E dal troppo chiasso emergeva un silenzio tranquillizzante. Bisogna usare le parole serenamente diceva, mentre eravamo alla ricerca di spazio, di strade. Fu un periodo prolifico di presenze e di immagini che fecero crollare le ultime barriere per entrare nella sua casa. Ma non ha mai fatto parte della mia vita. Avevo un profondo desiderio di comprendere il senso delle cose finchè arrivò quel giorno. Lei aveva il volto di una solitudine che si riempie. Aveva rubato tutte le mie parole. Uscii che era buio e freddo. Accesi una sigaretta e cambiai strada.



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