Camera 1010 – L’americana.

Blog  |  18 ottobre 2010


(ascoltando Unforgettable – Natalie Cole)


Un’altra strana camera ad angolo. S’incominciava a prendere sul serio la vita in quell’anno che mi tolse la voce. C’era un ristorante con una cascata chiusa in una teca di vetro. E c’erano tavoli per due, piccoli e allineati ad una parete coperta da specchi. Dal lato della parete un lungo divano rivestito in alcantara rosa. Dall’altro lato i tavoli avevano piccole poltroncine. Tu eri divertente con il tuo libro sugli antichi egizi. Finta tenera dal cuore duro, e tipicamente americana. Non fosse stato il millenovecentonovantuno avrei detto eravamo in un fiammante bianco e nero.
Una vita che corre, la tua. La mia segue un lento sviluppo e tutte le sere si conclude al night del roof garden.
Quando le sigarette mancano lo spettacolo finisce. Mi ritrovo così a camminare per i corridoi che appaiono come viali deserti. Tu hai poca voglia. Hai una vita imparata fuori non dentro le regole. Parli di trasgressione indipendenza. Di deserti e di pietre. Di sole e luce. Mi hai subito definito molto inquieto molto simpatico. Hai con te una musica e non puoi farne a meno mi dici. Nel frattempo la conversazione giunge ad un punto di svolta. Mi parli con talento della tua visione ricordando la fine del bel sonno. Mescolavi atteggiamenti noir ed un completo gessato grigio. Non è che stava male, anzi. Dopo la fine della guerra avevi cominciato ad andare in giro per storie altrui, come un personaggio da film. Mi guardo intorno, il bar nella hall ha abbassato la saracinesca. Restano due bicchieri. Non sorrido. Troppo in fretta. Corre tutto troppo. So che finirà tutto all’improvviso. Sono le quattro del mattino, ci salutiamo.
Il nostro incrocio di storie cariche di oscurità è rischioso. Nessuno di noi due si ferma, c’è lo scontro e finiamo ributtati all’indietro. Senza accorgecene nasce un ricordo. Un ricordo di una conversazione che stava nascendo ma che prematuramente scompare. Sono le sei del mattino freddo e nebbia fuori. Cosa sia successo in quelle due ore nessuno lo sa. La tua strada intanto finisce di giorno. La storia finisce all’improvviso.



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