Camera 108 – Forse

Blog  |  11 aprile 2010

Forse è proprio quello che aspettavi da tanto. Da quando hai cominciato a centellinare le parole della tua fantasia. Da quando non hai osato parlarmi del viaggio che avresti fatto. Da quando hai riletto al contrario tutte le parole che avevi scritto. Da quando hai nascosto le lettere che potevano essere fraintese. Da quando hai negato i tuoi silenzi che ti sembravano belli ma che non sapevi a chi dare. Da quando avevi detto che non te lo saresti più aspettato, per ragioni che non mi hai voluto spiegare. Da quando avevi smesso di viaggiare per cercarti. Da quando avevi smesso di scrivere i sogni che facevi e che non sapevi dove nascondere. Ma il nostro dialogo era diverso. Eppure hai rinunciato a continuarlo. E rinunciare è un po’ come rinunciare a se stessi. Perchè parlavamo veramente. Parlavamo attraverso lo spazio di qualche pausa. Parlavamo attraverso il tempo di un silenzio.
All’improvviso quella telefonata, tra il caos della folla che ti circondava, il silenzio che invadeva la mia mente. Pensavo di avere una compagna di viaggio e invece…
Ora voglio solo viaggiare e dormire dove capita. Il tempo lo metto io, lo spazio sarà quello che troverò.



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