Camera 102 – L’ evento

Blog  |  24 marzo 2010

Tu e gli altri. E poi io.

Questo potrebbe essere l’incipit di questo nuovo racconto. Qualcuno in cerca di una occasione, chi in cerca di attenzione. Altruisti mai. Eppure per te i cattivi sono altri.
Questa tua vita sembra un film, alla quale partecipo, anche se non so in che ruolo.
Comunque sembra che per partecipare sia sufficiente farsi trovare nelle tue vicinanze, avere una dialettica a buon mercato per gli uomini, una storia difficile e qualche sigaretta per le donne.
Personaggi a me ignoti cercano di capire chi sono, da dove vengo, perchè ti conosco, perchè hai scelto me. Uno di loro mi chiede “Bevi?” Non capisco, resto fermo qualche istante. Poi capisco, “non bevo”, dico. Incasso lo sguardo di disapprovazione e vado oltre. Tu sei intorno a me e non ti vedo. Sei ovunque eppure invisibile.
Incrocio il tuo sguardo, ma sembra una casualità. Sei impegnata nella tua serata, nella tua mondanità. Io osservo i personaggi che popolano questa tua vita. Uno appena arrivato dal Brasile, senza l’eloquenza minima richiesta, deve avere un ruolo secondario ma è sempre circondato da tante persone. Un secondo invece racconta della Russia, e del suo regalo misura 90-60-90 ricevuto dal cliente. Un terzo deve avere un passato importante per te. C’è mi dicono, e ci sarà sempre.
Tu dirigi le persone. Non hai bisogno di strumenti, hai lo sguardo e poche parole. Fai ripetere le cose finchè non sono esattamente come le vuoi. Senza la minima sbavatura, con il piglio della persona che attenta, alla quale nulla sfugge.
Come per magia mi appari dalle spalle. Usciamo all’aria aperta, beviamo: un vino tu, un’acqua io. Si parla di cose di tutti i giorni. Mi racconti della tua casa al mare, del lavoro, degli affetti. Appari serena e rilassata. Mangiamo una portata, poi torniamo tra gli altri. Uno che ti conosce bene ed ha osservato la nostra scena da lontano, si alza dalla sedia dov’era seduto da un paio d’ore e ti viene incontro sorridente. Anche lui ha spazio nel tuo passato.
Sono le 23 circa, ho finito. Penso che sia stata l’attesa più lunga degli ultimi dieci anni. Tu scappi verso un’altro evento. Io salgo in auto e parto. Prima d’andar via mi dici “fatti sentire”: anche quelli che non bevono hanno diritto ad un saluto.




Commenti

Un commento

  1. Bello.

    Galatea
    24 marzo 2010 h 21:00





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