Camera 364 – In attesa di chiamarti cara per l’ultima volta.

Blog  |  17 novembre 2009

Ci sono storie di cui ricordiamo la persone e non le relazioni. Ricordiamo i tratti del loro volto, il colore degli occhi, la forma della bocca. Ricordiamo il tono della loro voce, il ritmo del loro respiro, le pieghe della fronte nei momenti difficili. Ricordiamo il loro colore preferito, la loro canzone preferita, il loro libro preferito.
Ma non ricordiamo nulla di cosa abbiamo vissuto con loro, di dove e di come. Non ricordiamo se ci è piaciuta o meno, la storia. Non ricordiamo quanto è durata, non ricordiamo com’è cominciata e meno ancora com’è finita.

Ci sono altre storie di cui ricordiamo le relazioni e non le persone. Ricordiamo le singole emozioni vissute, ricordiamo il battito del nostro cuore, il respiro affannato dell’ansia, la leggerezza davanti a una sorpresa. Ricordiamo le vette di gioia, le profondità del dolore.
Ma non ricordiamo nulla della persona che ci ha fatto vivere tutto ciò. Non ricordiamo dove l’abbiamo conosciuta e come.

Le prime storie le abbiamo vissute per gli altri.
Le altre storie le abbiamo vissute per noi.



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