Camera 405 – In attesa di chiamarti cara per l’ultima volta

Blog  |  11 agosto 2009

Erano passati circa dieci giorni da quel nostro primo appuntamento. Speravo richiamassi, come d’accordo, ma non sapevo quando. Oramai tutto era nelle tue mani. Di me sapevi tanto, avevi una foto, la mia storia.
La telefonata arrivò così, a metà mattino. Buongiorno, disturbo? Buongiorno, no affatto…
Mi chiedesti direttamente: bene, quando ci rivediamo? Va bene il 28? Dissi di si, senza pensarci.
Comprai il biglietto aereo e mi ritrovai al check in.
28 mattino, ore 11. Austero palazzo signorile, in centro città. Al primo piano un appartamento molto grande, con quel pavimento in legno che scricchiolava ad ogni passo. Camere e camere e camere ancora. Tutte nei colori pastello, ampi specchi, quadri, tappeti e ricordi di epoche andate.
Ci ritrovammo di nuovo faccia a faccia, stavolta con una nuova curiosità, ed una sola domanda:
allora, ti va di venire a vivere e lavorare qui?
Non mi sentivo sorpreso, epppure ero curioso. Ne parlammo un pò, poi con fare deciso, di chi sà cosa vuole: facciamo una prova, sei mesi ti va? Entro fine anno vedremo poi dove e come saremo.
Si. Bene, allora quando ritorni?
Erano passati venti giorni dal nostro primo incontro e mi stavi proponendo una prova di sei mesi insieme. T’ho detto si, senza dubbio, avendo fiducia in te, conoscendo me.




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