Camera 215 – In attesa di chiamarti cara per l’ultima volta

Blog  |  20 agosto 2009

La prima estate insieme passò veloce e curiosa. Tu eri così assertivamente americana, diversa dalla francese delle dodici estati precendenti. Chiedesti, senza timore di ascoltare un no, i tuoi giorni. A settembre mi invitasti a fare da solo. Non che fossi spaventato, tutt’altro. Solo che non capivo quanta fosse autonomia, delega, fiducia o semplicemente perchè pensavi ad altro. Lo capii solo dopo.




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